mercoledì 24 marzo 2010

NOTTE PRIMA DI RAI PER UNA NOTTE


"La chiave della felicità è la disobbedienza in sè, a quello che non c'è".

Ci siamo quasi. Dieci giorni per mettere in piedi uno spettacolo il cui valore simbolico è di gran lunga superiore a quello "reale". E qualcuno si è sentito dopo tanto tempo fiero di appartenere a questo popolo. Un popolo che infine ha scelto il colore viola. Anche quando, come me, ha continuato, fino alla fine, "ad ignorare che gli alberi son morti".
Infine il viola, anche per chi non è un attivista viola, ha avuto il sopravvento. Perchè a furia di "sparar dritto avanti a sè, a quello che non c'è". A furia di "perder il gusto", per la politica. Abbiamo iniziato a camminare sull'acqua, a prendere consapevolezza del nostro saper "camminare dritto".
Rivuoi la scelta?
Rivuoi il controllo?

Siamo giovani ai quali i propri padri hanno consegnato un paese nel quale i loro figli sembrano contare poco. Siamo giovani che hanno studiato per ritrovarsi depressi a scorrere un elenco degli annunci di lavoro che non esiste. Siamo i giovani del "quello che non c'è". 
Siamo una sorta di peccato originale, disaffezionati a tutto, sembra che la politica non sarà mai il nostro mestiere. Siamo gentaglia che dorme dodici ore al giorno e le restanti non sa nemmeno dire quante siano, perchè la matematica non sarà mai il nostro mestiere. Facinorosi sempre pronti ad incrociare le braccia, yacht alla deriva, ladri di vita. Perchè il lavoro non sarà mai il nostro mestiere.
Viaggiatori senza mete precise, naviganti con l'acqua alla gola, guidiamo ubriachi le nostre macchine e ci schiantiamo il sabato sera. 
Rivuoi la scelta?
Rivuoi il controllo?

Arriva l'alba o, forse no. Ma so che so camminare dritto sull'acqua e, su quello che non c'è.
Negli ultimi dieci giorni mi sono chiesta ripetutamente cosa sia cambiato dal 2002 ad oggi. Perchè allora abbiamo assistito attoniti all'Editto Bulgaro ed oggi invece abbiamo organizzato "rai per una notte". Me lo sono chiesta tante volte e in conferenza stampa ero tentata di domandarlo a Michele Santoro, ma ha prevalso la timidezza. Saremo mica noi ad essere cambiati? Sarà cambiata l'Italia, nel frattempo? Saremo stanchi di essere la gentaglia che millantano? Sarà che i giovani, in questo che è un paese per vecchi, hanno iniziato  ad indignarsi? A mobilitarsi? A disobbedire?
Sarà che forse siamo quelli che hanno più ragioni per essere profondamente, tristemente e amaramente incazzati? Sarà che il sistema nel quale ci avete fatto crescere, sta crollando? Sarà che il vostro modo di definire ciò che siamo, ci sta stretto? Sarà che siete in debito con noi? Che vi siete giocati a poker il nostro futuro?
Siamo una generazione di disoccupati, diseredati, confusi, che iniziano a meledire il modo in cui sono fatti, il loro modo vigliacco di aspettare sperando che ci sia quello che non c'è.
Quello che non c'è, stiamo venendo a riprendercelo.
Domani, ovunque siate, rai per una notte.
Alice.

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Alice Boum © www.Blogger.com changed Un Blog di Disobbedienza Creativa by http://aliceboum.blogspot.com