domenica 7 marzo 2010

8 MARZO, ESSERE. DONNA

Essere donna. Avere due seni e toccarli, ma non come farebbe un uomo. Toccarli, d'estate, e sentirli freschi, sentire che prima o poi ci allatterai un figlio. Essere donna e delle volte avere paura di toccarti il seno. Scendere lungo le braccia e arrivare alle mani. Essere donna, sapere che quelle braccia e quelle mani dovranno sorreggere pesi dei quali non pensavi d'essere capace.
Essere donna, ammalarsi una volta al mese. Sembra che questo dolce star male ci aiuti quando più conta perchè la nostra soglia del dolore magicamente s'innalza e tutto misteriosamente diventa un ciclo che, per quanto doloroso, ha una data di scadenza. Essere donna e affrontare i cicli della vita a denti stretti, perchè anche la gioia feconda. Altra gioia.
Essere donna, aver paura di tornare indietro, perchè oggi esistono le quote rosa ma che ne sappiamo noi  di cosa significhi lottare per essere donna? 8 marzo. Perchè non il 12 aprile? Tu lo sai perchè? Sai di essere nata l'8 marzo, o credi ancora che la lotta per l'emancipazione femminile sia nata sotto un cavolo a forma di minigonna?

Pensate mai al vostro essere donna quando l'associazione con la quale lavorate sceglie un uomo come presidente? Riflettete sul vostro essere donna quando vi sembra di non essere complete, senza un uomo affianco? Essere donna, incazzarsi a morte quando è sera, è tardi, sei sola, e hai paura. Essere donna, avere paura, ma sapere che ne va della tua indipendenza, ne va del tuo sentirti libera. E sapere che la tua indipendenza e la tua libertà potrai ficcartele nel culo se ti faranno del male. Essere donna, anche se devi chiedere ad un amico di accompagnarti a casa, perchè hai paura.

Essere donna e vedere che perfino i tuoi amici sono ostaggio di qualche incredibile retaggio culturale. Sentirti estromessa da una partita di calcio, in quanto donna, e avere la consapevolezza che l'essere donna non è un acquisto per sempre. Che nemmeno tuo figlio sarà immune dal far sentire una donna meno donna, solo perchè guarda le partite di calcio. Essere donna, fare i conti con il fatto che tuo marito pensi che fare i piatti è compito tuo; con il fatto che un uomo al quale fai capire di non voler andare oltre, ti accusi di tirartela. Essere donna, rischiare che le tue gentilezze vengano scambiate per avances. Che la tua gonna o i tuoi tacchi, vengano scambiati per avances. Essere donna, mettere in conto che qualcuno possa dire "sembrava che ci stesse".

Essere donne. Ne abbiamo ancora un dannato bisogno. Perchè ieri come oggi, essere donna può voler significare tutto, ma rimane alto il rischio che possa non significare niente.
Alice augura a tutte le donne del mondo tanta pace, forza e allegria.

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Alice Boum © www.Blogger.com changed Un Blog di Disobbedienza Creativa by http://aliceboum.blogspot.com