mercoledì 3 febbraio 2010

Viaggio del migrante





DA QUI SI COMINCIA!
Non so se vi è mai capitato di mettere le dita nel barattolo della Nutella da piccoli e poi interrogati da vostra madre, non avete avuto il coraggio di confessare il misfatto, a quel punto c’è chi nega, chi cambia discorso o chi decide che infondo incolpare il figlio del vicino può essere credibile e senza troppe conseguenze. C’è poi chi questa strategia continua a metterla in atto per anni arrivando a nascondere interi barattoli sotto il letto e inventando strane storie sul figlio del vicino per non destare sospetti. Fino a quando, con le dita tutte sporche ed ogni genere di provviste rubate, nascoste in ogni luogo, riesce a non farsi più vedere dalla madre, troppo occupata ad arrabbiarsi col vicino perché: “che razza di educazione dava a quel figlio?!” e ad escogitare metodi per chiudere casa sua agli estranei.
Poniamo il caso che il bambino che mette le dita nel barattolo fosse un candidato qualsiasi in un nostro comune, regione o addirittura governo chi sarebbe il figlio del vicino? Quale sarebbe la sua strategia per non farci più vedere le sue dita sporche e le provviste rubate da anni? In quest’ipotetico  caso noi cosa sceglieremmo?
Questo è lo strano ragionamento che facevo ieri, seduta in un multisala bolognese qualunque, mentre aspettando l’inizio del film: davano uno spot per le regionali, la campagna del candidato era sulla legalità (parola che ormai appartiene ai politici come la pace nel mondo ai discorsi di miss Italia), ebbene, il punto nevralgico era rispettare finalmente sto cavolo di reato di clandestinità, un po’ vaso di Pandora nella prima ridente e “bianca” Emilia.
A chi polemizza contro queste campagne definendole razziste, in politichese gli si risponde che si parla di immigrazione clandestina come reato e non si contesta l’immigrazione regolare, il che equivale a dire che se ti trovi in una casa in cui c’è una fuga di gas, stai per morire e tenteresti di scappare anche buttandoti dal balcone devi stare fermo e contattare qualcuno che ti faccia un regolare contratto d’affitto in un altro stabile prima di poter uscire; chi di noi non lo farebbe?! Chi di noi non tenterebbe ogni mezzo di fuga da un paese che in cui non hai prospettive di vita? E’ possibile azzardarsi a chiamare questo reato?
Come mai in nessun dibattito televisivo si accenna a quanto sia necessaria la diversità per far crescere un paese; lo vediamo ogni giorno perché con la nostra chiusura questo paese invecchia in sonnolenti retoriche. E’ dalla ricchezza, dallo scambio che si crea e di questo credo che ne abbiamo esperienza tutti.
La settimana scorsa, mentre in una gelida piazza Nettuno, qualcuno si stringeva per manifestare contro l’espulsione dei migranti a Rosarno, abbiamo visto un commovente striscione che recitava una frase: “Diverso, perché? Straniero, dove? Altro, quando? Siamo tutti parte del medesimo respiro!”; mi piacerebbe vedere tra qualche anno un’Italia che riesce a dirsi con ironia e saggezza: “Diverso, straniero, altro?...Mbè?”

Da qui parte la nostra prima inchiesta, siamo convinti che il nostro primo strumento di lotta sia la conoscenza, quella che attinge da più fonti possibili, quella che non si esaurisce mai e che ascolta tutti perché non ne ha paura.
Quindi partiamo armandoci di qualsiasi strumento ci possa servire: impareremo le leggi, ascolteremo voci sconosciute, percorreremo insieme le strade della nostra Bologna e ci arricchiremo delle immagini di tutti coloro che ci aiuteranno.
Invitiamo tutti a incuriosirsi, scrivere e partecipare.
Questo è il nostro punto di partenza, Alice presto riuscirà a raccontare con cosa ci stiamo sporcando le mani, speriamo riuscirà anche a parlare di tutte le nostre emozioni mentre guarderemo il mondo di cui scatteremo mille fotografie da altrettanti punti di vista.
Da qui si comincia…
  


2 commenti:

  1. Alice???Alice è un bel nome per cominciare,fa pensare all'ingenuità,a quella purezza che ti fa infilare in un mare di guai,altro che dita sporche di nutella!!Ma Alice è anche il simbolo della curiosità,della voglia di capire,e in questa nostra vecchia,retorica Italia pare ci siano ancora persone capaci di porsi domande,di non addormentarsi la sera guardando la Tv...a pensarci bene, fa paura pensare di essere nei panni del figlio del vicino, fa paura sentirsi accusati senza motivo, sentirsi diversi,eppure diversi è quello che cerchiamo di essere ogni giorno,perchè diverso significa anche "un pò speciale" e sfido chiunque a dire di non volersi sentire "un pò speciale"!!!Quindi buon lavoro Alice questo nostro piccolo mondo ha bisogno anche di te!
    In Bocca Al Lupo!!

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  2. cara roberta,
    grazie davvero per le tue belle parole, mi hai fatto un bellissimo regalo di noncompleanno... da quanto scrivi mi pare tu mi conosca da sempre e il fatto mi fa proprio piacere...
    crepi il lupo, il mondo ha bisogno di tutti noi...
    a presto
    Alice.

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Alice Boum © www.Blogger.com changed Un Blog di Disobbedienza Creativa by http://aliceboum.blogspot.com