venerdì 5 febbraio 2010

PERMESSO DI SOGGIORNO A PUNTI: LE NUOVE FRONTIERE DEL REALITY SHOW

Italia 2010, i ministri dell'Interno e del Welfare, Roberto Maroni e Maurizio Sacconi, lanciano l'idea del permesso di soggiorno a punti. Una sorta di grande gioco di società, un reality game alla fine del quale qualcuno verrà espulso, qualcuno vincerà l'ambito premio (e verrà invitato ogni domenica su canale 5 in qualità di "opinionista").
Lo show andrà in onda su tutto il territorio nazionale e durerà due anni. Lo straniero dovrà obbligatoriamente stipulare un "accordo di integrazione" in base al quale si impegnerà a raggiungere determinati obiettivi nell'arco di validità del permesso di soggiorno, cioè un biennio.
L'immigrato dovrà dunque dimostrare di conoscere la lingua italiana e la nostra Costituzione, iscriversi al servizio sanitario nazionale ed essere titolare di regolare contratto abitativo (immediate le reazioni degli "italianissimi", i quali  non sono certo più bravi con l'italiano e meno che mai hanno letto la Costituzione: 'perchè a noi no e a loro sì?'; i locatori in nero insorgono: "così ci rovinate"; il Popolo Viola svela l'inganno: "gli faranno imparare la Costituzione per poi distruggerla e dire: sbagliato, sei stato eliminato").
Come in un gioco a premi, il raggiungimento dei suddetti obiettivi comporterà un certo punteggio che, in caso di risposta errata, verrà sottratto al montepremi finale.
Al termine dei due anni gli stranieri dovranno aver ottenuto un punteggio non inferiore a 30; nel caso contrario otterranno un ulteriore anno di "bonus" per poter salire in classifica, ovvero arrivare alla quota di crediti richiesta, pena l'espulsione [prima però verrà aperto un televoto attraverso il quale verrà data al pubblico a casa l'opportunità di salvare uno dei concorrenti (ma vincerà sicuramente Kledi)].
Conduce Mario Borghezio: "Noi ai clandestini bastardi gli diamo il mille per mille di calci in culo". Altro che 30 punti: mille, mille!
"È la legge sulla sicurezza - ha ricordato il ministro Maroni - che parla di specifici obiettivi da raggiungere nel giro di due anni con una valutazione da parte degli Sportelli unici per l'immigrazione. Se gli obiettivi sono stati raggiunti verrà concesso il permesso di soggiorno, altrimenti ci sarà l'espulsione". Con tale sistema si intende favorire l'integrazione, ha proseguito il ministro, in quanto "io ti suggerisco le cose da fare per integrarti nella comunità. Se le fai ti do il permesso di soggiorno, se non le fai significa che non vuoi integrarti". 
(Petto o coscia? 
-Coscia
Peccato, è tutto petto). 
Riguardo i corsi di lingua et similia, assicurano Maroni e Sacconi, "non chiederemo soldi agli immigrati, faremo tutto noi, anche per garantire standard uniformi in tutte le province ed avere tutto sotto controllo". (Dalla parte degli immigrati si leva un lamento: "va bene tutto, ma non date le scuole di italiano per gli stranieri in mano alla Gelmini!").

1 commento:

  1. E chi arriva a 30 punti? Una batteria di pentole, una bicicletta, un materasso eminflex? Perchè solo il permesso di soggiorno a punti, perchè non anche il lavoro, la pensione, gli insegnanti, i processi...perchè no, chi totalizza più processi a carico vince un mandato da premier!
    Ok basta ho capito, non mi fregate più, siamo in una scenografia orwelliana e ci stanno tutti prendendo per culo, vero?!
    A tal proposito: quanti punti fanno raccogliere arance 12 ore al giorno e vivere in una fabbrica abbandonata in mille?...lo chiederemo al televoto!
    Serena

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Alice Boum © www.Blogger.com changed Un Blog di Disobbedienza Creativa by http://aliceboum.blogspot.com