È forse questione di coscienza. Una mera condizione di consapevolezza.
Non accade solo a Cinisi. Forse a Cinisi accade sempre di meno. Forse quel 9 maggio del 1978 è stato dimenticato da troppe persone in quel di Cinisi. Forse quel 9 maggio ’78 nel resto d’Italia è solo narrato in un film, o cantato dentro una canzone. Forse è troppo lontana quella consapevolezza che troppe cose di quel che ci circondano sono sbagliate. Eppure sarebbe tutto così chiaro e semplice.
Prendere consapevolezza. È forse questo il difficile. Perché se accade in Sicilia “Beh, li la mafia si percepisce anche nelle strade!”; ma se accade a Bologna, “Beh, qui la mafia non c’è!”. E soprattutto se accade in Sicilia, il pazzo che lotta da solo contro la mafia prima o poi salterà in aria. Se accade altrove il pazzo magari farà una manifestazione o scriverà un articolo, ma il giorno dopo tutto sarà come prima.
È forse la percezione del rischio che aiuta la gente a svegliarsi? O forse la percezione del rischio crea paura e perciò silenzio?
Insomma, che cosa è necessario per risvegliare le coscienze?
Una risposta forse esiste. Questa risposta è la cultura. Non conoscenze dogmatiche, o semplicistiche frasi fatte. La cultura come conoscenza della realtà; una realtà che può essere sotto gli occhi di tutti o una realtà diversa, ben nascosta da colletti bianchi e sorrisi splendenti. Imparare a riconoscere dovrebbe essere il dictat di una nuova civiltà.
Il desiderio di un mondo di cultura per sconfiggere l’indifferenza e l’omertà passa anche da queste poche righe. Passa dal Sud, come da Nord. Passa. Ma non deve lasciare indifferenti.
Magari la nostra fosse "una vita contro la mafia"!!!Forse si potrebbe iniziare a combattere contro questa mafia(nonostante qualcuno abbia ancora il coraggio di sostenere che non esiste!!!),ma la cultura ahimè è un grosso grossissimo problema soprattutto quando chiedi ad un ragazzino:"chi è paolo borsellino?giovanni falcone?" e non sa rispondere....(storie di vita vissuta!!!) U_U
RispondiEliminap.s.=ricordiamo anche aldo moro morto lo stesso giorno
"...È forse la percezione del rischio che aiuta la gente a svegliarsi?..."
RispondiEliminala risposta è: sì!purtroppo è così... ma anche per fortuna, nel senso che almeno abbiamo questo campanello di allarme che ci riscuote e forse ci permette di evolvere, proprio quando si è toccato il fondo
"...O forse la percezione del rischio crea paura e perciò silenzio?..."
la risposta è: anche!, ma tanto chi ha paura non dorme... :)
cmq complimenti per il post condivido in pieno.